In passato era richiesto alle imprese di ottenere distinte certificazioni attestanti la regolarità nel versamento dei contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi agli enti preposti. Implicava tre diversi obblighi, richiedendo tempo per riuscire ad ottenere i documenti voluti superando le vari trafile burocratiche. Oggi esiste il Documento Unico di Regolarità Contributiva, che adempie alle diverse certificazioni con un solo obbligo amministrativo, riuscendo a ridurre di molto il tempo e le incombenze. Il DURC dal 2015 prevede una procedura ulteriormente semplificata, che consente di controllare la regolarità contributiva tramite procedure online.
L’importanza di questo impegno è fondamentale, poiché tramite esso si dimostra la credibilità e trasparenza dell’azienda, inoltre evitando di incorrere nelle relative sanzioni per il mancato versamento e contributi dovuti. Per di più è un atto dovuto se si vuole partecipare ad appalti e subappalti pubblici, fornitura di servizi e beni e messa in opera di cantieri. Il DURC è obbligatorio per l’iscrizione ad uno dei registri pubblici riguardanti gli albi dei fornitori accreditati e per le attestazioni SOA.
I soggetti che possono richiedere il DURC e quando è obbligatorio
I soggetti legittimati a richiedere la certificazione all’INPS, INAIL e Casse Edili riguardanti la regolarità del versamento dei contributi sono gli imprenditori, i lavoratori autonomi o i soggetti delegati, come gli enti di diritto pubblico. La certificazione è obbligatoria nei seguenti casi:
- quando è richiesta la concessione edilizia o la DIA per adempiere a lavori privati;
- nel caso di lavori pubblici, per partecipare alla gara di appalto o subappalto;
- per ottenere le attestazioni SOA;
- al fine dell’iscrizione in appositi albi dei fornitori;
- nel caso in cui si voglia concorrere allo scopo di ottenere agevolazioni, finanziamenti oppure sovvenzioni.
La situazione più ricorrente è quando si aspira ad aggiudicarsi un appalto pubblico e redigere il relativo contratto. In questo caso il DURC è obbligatorio, oltre a ciò essendo sovente lavori che si allungano nel tempo, il certificato attestante la regolarità contributiva è necessario anche per il pagamento delle fatture, avanzamento lavoro e rimunerazione del saldo finale.
Richiedere il DURC
La procedura per la richiesta del DURC è interamente online, prevista come apposito servizio per gli utenti correttamente registrati. I siti dove richiederlo sono quello dell’INPS, adoperando il proprio PIN per accedere al proprio account, oppure il sito dell’INAIL, usando le credenziali, cioè username e passaword, rilasciate dall’ente. Eseguita la verifica dei risultati e la regolarità dei contributi, la procedura rimarrà valida per i seguenti 90 giorni se si opera nell’ambito privato, 120 giorni se riguarda il pubblico. Nell’eventualità che l’esito del controllo sia negativo, anche se riguardasse solamente uno dei tre enti, è previsto l’invio tramite PEC di un ufficiale invito a porre in essere la regolarizzazione della situazione contributiva entro i 15 giorni successivi. Nel caso del trascorrere di 30 giorni senza che la situazione venga sanata, sarà inviata comunicazione ai rispettivi organi competenti affinché attivino le necessarie procedure.
Il DURC è rilasciato online in formato pdf ed è composto da quattro parti: denominazione o ragione sociale, sede legale e codice fiscale dell’impresa; termini di iscrizione agli enti; dichiarazione di regolarità; la data attinente alla verifica del versamento dei contributi, il relativo numero identificativo e la data di scadenza della validità del documento. Ottenuta la certificazione valida, può essere adoperata dove previsto dalla legge.