Bilancio di Competenze: cos’è, Come Funziona e Obiettivi

Con l’aumento dei tassi di disoccupazione e l’impressionante boom dei neet, si sente sempre più spesso parlare di Bilancio delle Competenze nell’ambito delle politiche attive del lavoro. Si tratta di uno strumento diventato importante anche grazie a programmi quali Scuola Viva che, favorendo il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro, prevedono proprio l’utilizzo del Bilancio delle Competenze come strumento di aiuto. Ma in che cosa consiste e come funziona? Scopriamo insieme in questa breve guida.

Che cos’è il Bilancio delle Competenze

Quando si parla di Bilancio delle Competenze, in gergo ribattezzato BdC, si fa riferimento ad un percorso di valutazione delle proprie competenze professionali e non, al termine del quale viene preparato un progetto di percorso professionale fatto su misura in base a quanto emerso dalla valutazione e auto-valutazione del candidato. È un importantissimo strumento normato dalla legge che, se usato nel modo corretto e da esperti del settore, rappresenta davvero un valido aiuto per riuscire ad orientarsi nel mondo del lavoro e trovare la propria strada professionale più congeniale alle proprie caratteristiche.

Il BdC è uno strumento valido per chiunque, dal neo-diplomato con nessuna esperienza di lavoro al professionista che da anni è impegnato in un settore ma vuole dare una svolta alla sua carriera oppure intraprendere nuovi percorsi professionali. In realtà alcuni professionisti del settore risorse umane consigliano a chiunque di sottoporsi ad un Bilancio delle Competenze per valutare se effettivamente il proprio percorso professionale è sempre in linea con quelle che sono le nostre caratteristiche e soprattutto i desideri lavorativi di ciascuno di noi.

Come funziona il BdC

Affinché un Bilancio delle Competenze sia effettivamente e correttamente svolto occorre la disponibilità di tre elementi: l’analisi sistematica del proprio percorso professionale sia da parte di chi si sottopone al BdC che da parte del professionista che lo esegue; il tempo sufficiente per poter riflettere su ciò che emerge in ogni incontro; una certa capacità di scrittura da parte di chi effettua ul BdC.

Il percorso è all’apparenza abbastanza semplice ma, in realtà, è necessario scavare a fondo in se stessi. Il BdC può essere svolto in modo individuale oppure di gruppo. Non esiste una durata specifica ma non può mai durare meno di 15/20 ore per far emergere tutte quelle caratteristiche che serviranno poi a preparare il proprio progetto professionale. Durante il BdC il professionista utilizza una serie di strumento vari che possono essere test psico-attitudinali, schede di auto-analisi e colloqui di orientamento singoli che servono a valutare le proprie competenze professionali, le attitudini, le competenze trasversali e così via. Tutto questo materiale servirà poi alla persona che si sottopone al BdC per riuscire a puntualizzare il suo progetto professionale che lo aiuterà a scandire, passo dopo passo, il raggiungimento dei suoi obiettivi lavorativi e di carriera.

Quali sono gli obiettivi

L’obiettivo del BdC è soprattutto quello di far emergere le caratteristiche personali di un individuo, quello che sa fare e vuole fare, per aiutarlo a costruirsi un progetto di carriera. L’obiettivo è sempre quello di accompagnare le persone verso un primo inserimento oppure un reinserimento nel mondo del lavoro. Al termine del Bilancio delle Competenze, infatti, vengono prodotti diversi documenti che saranno un valido supporto per chi lo esegue.

Fra questi c’è il dossier di Bilancio che raccoglie tutti gli elaborati realizzati durante le ore di BdC; la relazione di Bilancio che è, invece, un documento di sintesi che fissa punto dopo punto tutti i passi che si devono eseguire per poter raggiungere il proprio obiettivo professionale; infine il portfolio che è una raccolta dei propri lavori, degli attestati conseguiti e di tutto quello che può essere utile a facilitare una valutazione da parte del potenziale datore di lavoro quando si inizia la ricerca del primo impiego oppure di una nuova opportunità di carriera. Tutto questo materiale è ovviamente a supporto – ma forse anche un po’ a superamento – del cv che ormai da solo non viene più considerato sufficiente per la ricerca attiva di lavoro.

Quale sarà il futuro

Il Bilancio delle Competenze non è uno strumento statico ma, piuttosto, del materiale in continua e completa evoluzione che deve sempre aggiornarsi per adeguarsi alle necessità che mutano nel mercato del lavoro. Facile, allora, prevedere che nei prossimi anni anche il BdC tenderà ad una nuova evoluzione.

Cambiano le professioni e nascono nuove tipologie contrattuali: il Bilancio delle Competenze, allora, punterà probabilmente anche a fare emergere l’importanza delle competenze trasversali che sono un elemento di valutazione fondamentale, soprattutto in un mercato del lavoro nel quale facilmente si passa da una professione all’altra. Il BdC si affianca perfettamente anche al concetto di formazione continua, divenuto ormai indispensabile in un mercato professionale altamente “liquido”.

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