L’analisi grammaticale, per definizione, è la classificazione di ogni parola che compone una frase, viene anche chiamata analisi morfologica poiché svolge l’importante funzione di analizzare l’aspetto di tutte le parole che compongono un periodo. L’analisi grammaticale, solitamente viene insegnata per consentire allo studente di identificare la specifica funzione di ogni parola e di individuarne il genere, il tipo e il numero.
Questo particolare tipo di analisi è molto più semplice dell’analisi logica e del periodo, in quanto si analizza ogni singola parola e non blocchi di frasi come nelle altre due. L’analisi grammaticale segue specifiche e rigorose regole, uguali per ogni tipo di frase, vediamo quali sono e come si esegue una corretta analisi.
Come iniziare l’analisi grammaticale
Per iniziare ad effettuare l’analisi grammaticale bisogna conoscere le diverse parti che compongono il discorso, solitamente si dividono in due principali gruppi: parti invariabili e variabili della frase. Il primo gruppo identifica quelle parti del discorso che non cambiano per genere, tipo e numero e sono: avverbio, preposizioni, interiezioni o esclamazioni e congiunzioni. Le parti variabili, invece possono cambiare in base alla numero, al genere e al tipo e sono: articoli, nomi, pronomi, verbi e aggettivo. Dopo aver individuato ed evidenziato a quale gruppo appartengono le singole parole della frase si può iniziare con l’analisi grammaticale. Per comprendere meglio la suddivisione vediamo un esempio:
Luca e Maria guardano assiduamente le serie televisive: in questa frase le parti variabili sono Luca e Maria (nomi), guardano (verbo), le (articolo), serie televisive (nome), mentre quelle invariabili sono e (congiunzione), assiduamente (avverbio).
Come abbiamo visto, ad ogni parola bisogna assegnare una categoria di appartenenza e in seguito assegnarli un genere, un tipo e un numero. Per eseguire l’analisi grammaticale si è soliti scomporre la frase e scriverla in questo modo per poi aggiungere a margine la specificazione di ogni singola parola:
Luca
e
Maria
guardano
assiduamente
le
serie
televisive
Le parti variabili del discorso
Nella lingua italiana le parti del discorso sono nove: verbo, aggettivo, sostantivo o nome, pronome, articolo, preposizione, avverbio, interiezione e congiunzione. Per svolgere una corretta analisi grammaticale bisogna indentificare precisamente ogni parte del discorso. Per ogni gruppo si hanno diverse classificazioni e si assegnano tipo, genere e numero nel caso delle parti invariabili del discorso. In generale, si inizia dagli articoli che si suddividono in determinativi e indeterminativi, genere (femminile e maschile), numero (plurale e singolare). Ad esempio: la mamma, nell’analisi grammaticale “la” sarà: articolo determinativo, femminile, singolare. Dopo l’articolo si individua il sostantivo o nome che può essere classificato a seconda del significato (comune o proprio, di persona, animale o cosa; concreto o astratto e individuale o collettivo). Ad esempio “mamma”: nome comune di persona, concreto, individuale, femminile, singolare.
Un’ulteriore classificazione del nome può servire per identificare la sua struttura morfologica e si è soliti classificarlo come derivato, primitivo, composto o alterato, ma in quasi tutte le analisi grammaticale ci si ferma al numero del nome. Il terzo step riguarda l’individuazione, se presente, del pronome che deve essere classificato in base al genere e al numero e al tipo: possessivo, personale, relativo, dimostrativo, indefinito, numerale. La parte centrale di ogni discorso è sicuramente il verbo che viene classificato in base:
- coniugazione: (1ª,2ª,3ª) o propria (dare, avere);
- persona: singolare, plurale;
- tempo: presente, passato, futuro;
- modo: finito, indefinito;
- forma: transitiva o intransitiva.
Anche gli aggettivi vengono classificati come i pronomi a seconda del genere, del numero e del tipo (qualificativo o determinativo).
Le parti invariabili del discorso
Dopo aver individuato le parti invariabili si analizzano quelle invariabili che non cambiano per genere e numero, ma solo per il tipo. Quando si analizza una frase le preposizioni vengono classificate esclusivamente come: preposizioni semplici o articolate, mentre le congiunzioni non vengono incasellate e si scrive solo “congiunzione”. Lo stesso discorso vale per le esclamazioni o le interiezioni. Tra le parti invariabili del discorso solo per gli avverbi bisogna indicare il tipo: avverbi di modo, tempo, luogo, quantità, dubbio, affermazione o negazione. Grazie all’analisi grammaticale si riescono a formulare più facilmente periodi lunghi e complessi e soprattutto si impara ad individuare correttamente il genere e il numero di ogni singola parola.